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Il sale iodato fa male per la pressione?

Partiamo con il dire che il sale alimentare contiene sodio e cloruro, elementi essenziali per svariate funzioni dell nostro organismo. Oltre ad infulenzare la pressione arteriosa infatti contribuiscono all'equilibrio dei liquidi, alle funzioni muscolari e nervose e permettono l'assorbimento di sostanze nutritive.
Sai quanto sale consumi ogni giorno?Oggi parliamo di consumo di sale e pressione arteriosa.
Il sale si trova in tantissimi alimenti che all’apparenza non ne contengono. Il sodio è infatti naturalmente presente in molti alimenti, come i prodotti ittici, ma si trova piccole quantità anche in cibi insospettabili come frutta e verdura. Inoltre c’è una forte incidenza di sodio anche in tutti gli alimenti trasformati, come pane, pasta, prodotti da forno, salumi, formaggi.
Un consumo di sale eccessivo può determinare problemi di salute, come l’aumento della pressione arteriosa e, di conseguenza, la possibile insorgenza di malattie cardiovascolari.
Inoltre può provocare l’insorgere di calcoli renali e favorire l’osteoporosi (a causa della perdita di calcio per effetto del sale).
Per questa ragione, l’OMS invita a non consumare più di 5 grammi di sale al giorno. Ma non tutto il sale è uguale! Il sale iodato che, come il comune sale da cucina va usato con moderazione, ha il vantaggio di contenere una percentuale di iodio che risulta molto utile per il buon funzionamento della tiroide, per la crescita normale dei bambini, e per le donne in gravidanza. Visto che questo elemento è poco presente negli alimenti, in Italia la Legge n. 55 del 21 marzo 2005 raccomanda di consumare “meno sale ma iodato”.
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